E' stato presentato il progetto della nuova visione urbana, culturale e sociale per lo sviluppo di San Ferdinando che ruota intorno all’idea di risorse, anche economiche, e spazi come beni comuni (cd. new commons) che, coinvolgendo la comunità, promuovono la cooperazione culturale, l’inclusione e l’assistenza reciproca.
Il progetto, col patrocinio del Comune di San Ferdinando, nasce dalla collaborazione tra l'associazione culturale Disìo - che ha pensato di promuovere un progetto di rigenerazione onnicomprensiva che riuscisse a valorizzare il patrimonio civico e a restituire senso di appartenenza e sviluppo di capitale umano e sociale - e Architensions Studio di New York - di cui fanno parte prestigiosi architetti, designer americani e professori della Columbia University New York - che da tempo sta focalizzando la sua ricerca sul ruolo etico dell’architettura che mette il cittadino e i suoi bisogni al centro.
Il masterplan è una linea guida attraverso la quale si possono analizzare e isolare i reali bisogni dei residenti per offrire nuove opportunità a chi vuole partecipare alla vita di San Ferdinando e a chi vuole stabilirsi in questo territorio ricco di risorse invece di partire. Le risorse di San Ferdinando sono da ricondursi al suo territorio e alla sua conformazione: 1) l'acqua (mar Tirreno e fiume Mesima) - attraverso la quale si possono stabilire relazioni sociali e dinamiche economiche; 2) le campagne - storicamente al centro dello sviluppo e sostentamento economico del paese. L’agricoltura oggi costituisce un elemento centrale nella creazione di un’economia circolare che sostiene in modo diretto i cittadini e la forza lavoro di San Ferdinando; 3) vuoti urbani ed edifici in disuso - intesi non come un elemento negativo del tessuto urbano, ma come un elemento di forza per lo sviluppo di San Ferdinando. Sono spazi non occupati, pieni di promesse e possibilità, spazi attivati politicamente, luoghi per la riappropriazione dei propri diritti e della propria identità necessari alla coesione sociale di cui ha bisogno San Ferdinando, luoghi dell’uguaglianza dove la popolazione locale si fonde con i nuovi residenti; 4) le istituzioni - hanno un ruolo centrale nella promozione dei “commons”. Le istituzioni esistenti dovranno collaborare con quelle di nuova creazione per rigenerare la cultura del luogo. Il progetto prevede la creazione di un polo multiculturale che possa sostenere la cultura locale fondendosi con le culture dei residenti temporanei creando occasioni di aggregazione interculturale.
Le aree principali di progetto prevedono il ridisegno del lungomare, strutture di supporto all’agricoltura, edifici cooperativa per abitazioni ed edifici per la cultura. Il lungomare si trasforma in un asse longitudinale con attrezzature sportive, piazze, strutture di supporto alla balneazione, giardini pubblici, caffè e ristoranti. Il polo culturale si stabilisce nell’area compresa tra la piazza e via del Mercato, occupando un vuoto urbano al centro della città che torna a servire i cittadini. Le strutture di supporto all’agricoltura e il mercato si collocano sugli assi viari della Provinciale Nord ed Est, mentre l’edificio abitativo occupa un vuoto urbano su via Rimessa, dove oltre a creare abitazioni, una piazza di nuova progettazione costituisce un nuovo punto di aggregazione per tutto il quartiere. Il progetto prevede inoltre la ricucitura di tutte le zone perimetrali tra la città e il grande porto commerciale di Gioia Tauro a sud.
L’obiettivo finale di questa visione rigenerativa è quello di sperimentare come anche in territori abusati possa essere riportata armonia e bellezza che faccia da collante tra passato, presente e futuro, e come la rigenerazione urbana possa servire sia per sviluppare strategie esemplari e ripetibili idonee all’integrazione spaziale e temporale delle comunità locali e stagionali sia per migliorarvi effettivamente la qualità di vita, con la persuasione che solo se vi è un’idea pensata e condivisa con il resto della comunità che vive il e nel territorio, quest’ultima poi ne possa diventare custode e promotore.
Le prime azioni concrete del progetto avverranno nel 2023 al "Visioni Collettive Festival". Non vediamo l'ora!
Photocredits Architensions
Visioni Collettive Festival è un progetto di Disìo
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